on c’è Maggio senza “Coloriamo il nostro futuro”, non c’è “Coloriamo il nostro futuro” senza l’Istituto comprensivo di Taverna e senza altre comunità educanti del nostro capoluogo e della provincia di Catanzaro.

Che cos’è “Coloriamo”? E’ un progetto scolastico nazionale dall’alta valenza educativa che si prefigge l’intento di “promuovere una coscienza civica nei ragazzi e nelle ragazze dai 9 ai 14 anni”. Dentro il progetto c’è di tutto e tutto è legato da un nesso logico: geografia, storia, legalità, cittadinanza attiva, gastronomia, teatro, musica, turismo scolastico, memoria e democrazia partecipata. Se non è questa interdisciplinarità, è difficile immaginarne un’altra.

Non a caso è un percorso di cittadinanza attiva patrocinato dal Ministero della pubblica istruzione e ora attenzionato anche dall’Unesco quale patrimonio culturale immateriale. Non solo: anche il presidente della Camera Laura Boldrini ha conosciuto Coloriamo e ha espresso la volontà di valorizzarlo. Che fa la rete di scuole di Coloriamo per attirare tante attenzioni?

Ogni anno, cinquanta scuole circa, provenienti da tutta Italia, si danno appuntamento in una Regione d’Italia per discutere di legalità e di coscienza ecologica con le nuove generazioni, anche presentando le risultanze di un concorso a tema. I numeri? Quattordici le Regioni, sedici i parchi nazionali, 200 i piccoli amministratori. Requisito imprescindibile: avere un consiglio comunale dei ragazzi. Altra finalità: parlare di parchi, aree protette, difesa del territorio. Quest’anno, dal 23 al 27 maggio, è toccato all’Abruzzo. E nella terra di Benedetto Croce e Gabriele D’annunzio, la Calabria e le sue scuole hanno dato un contributo importante, coinvolgendo più di 50 persone tra educatori e discenti. Come se non bastasse, l’Istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani”, Susanna Mustari ne è la preside, ha vinto il primo premio del concorso nazionale di Coloriamo “Recuperiamo un sito o un monumento” con l’elaborato “Rilievo Urbanistico” realizzato dagli alunni della classe seconda e terza della secondaria di primo grado, sotto la sapiente regia delle educatrici Ivana Bevacqua per la parte linguistica e l’architetto Tiziana Valente per la parte tecnica.

I discenti catanzaresi hanno girato in lungo e in largo Catanzaro per occuparsi di quei luoghi di cui nessuno si occupa, luoghi in indifferenza e incuria la fanno da padroni, poi li hanno riprodotti e, imitando il maestro Mimmo Rotella, hanno strappato le cose brutte, immaginando al loro posto quelle belle: quando la volgarità non vince sulle buone maniere. Primo premio tra cinquanta scuole di tutta Italia: una cosa di cui andar fieri.

La scuola capofila di “Coloriamo” in Calabria è invece Taverna nella persona della dirigente scolastica Concetta Fichera, mentre la referente regionale è da sempre la professoressa Cettina Napoli.

Senza le due educatrici catanzaresi, sarebbe difficile immaginare la Calabria dentro il progetto Coloriamo.

Le scuole calabresi coinvolte da Coloriamo sono: Istituto comprensivo di Sersale con Zagarise che ne è promotore sin dall’inizio; Istituto comprensivo di Petronà con Cerva e Andali; Istituto comprensivo di Taverna con S’Elia, Pentone, Magisano, Sorbo e Albi ; Istituto comprensivo di Spezzano della Sila; Istituto comprensivo “Casalinuovo” di Catanzaro; Istituto comprensivo “Don Milani” di Catanzaro e Istituto comprensivo “Patari-Rodari”, rappresentato in provincia di Aquila dalla dirigente Giovanna Macrillò.

Hanno accompagnato la scolaresca calabrese in terra d’Abruzzo anche Albertina Pingitore e Grazia Giordano, due presidi in quiescenza, già nella rete di Coloriamo, che non ce la fanno a stare lontane dalla scuola calabrese, dalla scuola che funziona.

Tante comunità educanti, un solo obiettivo: ripensare il futuro, partendo dai piccoli.

 

Enzo Bubbo

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